Tempio di Iside (Isola di Philae)
L'isola di Philae è citata fin dall'antichità da numerosi autori classici, fra cui Strabone, Diodoro Siculo, Tolomeo, Seneca e Plinio il Vecchio. Con il termine latino "Philae" al plurale, si indicavano due piccole isole situate nei pressi della cataratta di Assuan. Di queste due la più piccola, oggi chiamata col nome di Philae che un tempo era il nome di entrambe. Essa è lunga meno di 400 metri e larga poco più di 100, con rive scoscese e probabilmente rese così artificialmente dall'uomo; sulla sua cima era stato costruito un alto muro che la percorreva per tutta la sua lunghezza.
L'isola era la frontiera meridionale del regno egizio pertanto i Faraoni vi dislocarono una guarnigione militare; come fecero poi sia i Macedoni che i Romani. oltre ad essere un importante scalo commerciale fra l'Egitto e la Nubia, poiché essendo le cataratte spesso impraticabili, le merci erano costrette a viaggiare via terra: nel loro viaggio verso sud esse venivano sbarcate a Philae e reimbarcate ad Assuan, una volta superato il dislivello della cateratta, mentre l'opposto avveniva per il viaggio da sud a nord.
Poiché, secondo la tradizione, era ritenuta uno dei luoghi di sepoltura di Osiride, l'isola di Philae era sacra sia per gli egiziani che per i nubiani. Il primo edificio sacro, di cui rimangono solo poche fondamenta, risale infatti al faraone nubiano Taharqa. Era ritenuto sacrilego avvicinarvisi per chiunque non fosse un sacerdote (per questa ragione era chiamata anche l'inavvicinabile). Sorsero alcuni templi sull'isola nell'arco di circa tre secoli che si andarono ad affiancare al Tempio di Iside, dedicati alle divinità, Horus e Hathor tanto che nel II secolo a.C. Philae era divenuta uno dei più importanti luoghi dipellegrinaggio dell'antico Egitto tanto che i sacerdoti dovettero chiedere l'intervento del sovrano Tolomeo VIII perché ponesse un freno alla situazione. La richiesta dei sacerdoti fu poi scolpita alla base di uno degli obelischi, il cosiddetto Obelisco di Philae.
Tempio di Iside (Isola di Philae) su Wikipedia
L'isola era la frontiera meridionale del regno egizio pertanto i Faraoni vi dislocarono una guarnigione militare; come fecero poi sia i Macedoni che i Romani. oltre ad essere un importante scalo commerciale fra l'Egitto e la Nubia, poiché essendo le cataratte spesso impraticabili, le merci erano costrette a viaggiare via terra: nel loro viaggio verso sud esse venivano sbarcate a Philae e reimbarcate ad Assuan, una volta superato il dislivello della cateratta, mentre l'opposto avveniva per il viaggio da sud a nord.
Poiché, secondo la tradizione, era ritenuta uno dei luoghi di sepoltura di Osiride, l'isola di Philae era sacra sia per gli egiziani che per i nubiani. Il primo edificio sacro, di cui rimangono solo poche fondamenta, risale infatti al faraone nubiano Taharqa. Era ritenuto sacrilego avvicinarvisi per chiunque non fosse un sacerdote (per questa ragione era chiamata anche l'inavvicinabile). Sorsero alcuni templi sull'isola nell'arco di circa tre secoli che si andarono ad affiancare al Tempio di Iside, dedicati alle divinità, Horus e Hathor tanto che nel II secolo a.C. Philae era divenuta uno dei più importanti luoghi dipellegrinaggio dell'antico Egitto tanto che i sacerdoti dovettero chiedere l'intervento del sovrano Tolomeo VIII perché ponesse un freno alla situazione. La richiesta dei sacerdoti fu poi scolpita alla base di uno degli obelischi, il cosiddetto Obelisco di Philae.
Tempio di Iside (Isola di Philae) su Wikipedia